martedì 10 aprile 2007

La conclusione cui giunge Sofocle è che non l'isolamento, ma la solidarietà è l'unico appiglio per gli uomini. Gli eroi sofoclei sono grandiosi, seguono per tutta la vita delle norme comportamentali imprescindibili dal loro stesso essere, la loro persona è talmente grande da non poter essere contenuta dalla comunità, ne sono esclusi, come Antigone e Filottete, o se ne allontanao, come Edipo. Ma è la loro stessa grandezza, la loro testardaggine che li rende ciechi e li porta alla distruzione. La rtisposta al dramma della vita, scrive Sofocle, è la compenetrazione tra individuo e società. L'eroe deve riuscire a mettere da parte il suo imperativo etico a favore della comunità e la polis in cambio deve ascoltare e accettare l'individuo. E, soprattutto, gli uomini devono ascoltarsi e accettarsi l'un l'atro.
Lentamente, con ritardo, ci son cose che comprendo. Non importa se avrei potuto farlo prima, è stato meglio dare alle ferite il tempo di guarire.
Adesso sono tornata.
E sono diversa, adesso sto meglio.
Avevo solo dimenticato che sono nata d'estate, ho il cuore pieno di sole e in fondo non mi posso raffreddare mai.

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