mercoledì 28 febbraio 2007

ed eccolo il figlio che si prenderà il tuo posto nel mondo


"Tu sei qui per prendere il mio posto nel mondo, rubarmi tutto quello che ho e ricacciarmi nel nulla. Anzi già rubi la donna che mi ama"

lunedì 19 febbraio 2007

  • Shakespeare nell'Amleto fa dire da Polonio che l'ambizione è ombra di sogno.

  • Sofocle nell'Aiace fa dire da Ulisse che l'uomo è ombra di sogno.

  • Io ne deduco che l'uomo è ambizione.

sabato 17 febbraio 2007

Sul numero di febbraio del National Geographic un lungo articolo è dedicato al caso di un uomo tedesco che si è sottposto a una nuova tipologia di trapianto, in cui il cuore malato viene sostituito da un cuore artificiale in poliuretano.



Questo mi offre la motivazione per un sano bilancio.


Dieci buoni motivi per diventare un chirurgo:
1) essere socialmente utile
2) tacitare la propria coscienza dicendosi che per quanto si possa essere perfidi e cattivi, comunque si salvano delle vite e si fa del bene

3) poter decidere della vita e della morte altrui
4) sentire di aver potere

5) per i precedenti due motivi, sentirsi Dio
6) è un mestiere che fa viaggiare (corsi di aggiornamento, sapete...)
7) il lavoro non è mai solitario, il che significa che anche una persona come me può non morire sola come un cane!
8) è altamente gratificante

9) c'è la strepitosa, duplice possibilità, di lavorare come libero professionista e anche come dipendente, il che consente più guadagno e il culo parato in caso di malattia/gravidanza, eventualità che nel caso della libera professione ti lasciano senza fondi
10) all'interno di un sistema gerarchico mi sento stimolata a dare il meglio di me.



Quattro buoni motivi per non diventare un chirurgo:
1) il 90% circa degli esami da affrontare, probabilmente, sarebbe per me del tutto privo di interesse
2) e se poi il primo giorno di lavoro scopro che avrei fatto molto meglio a prendere lettere moderne?
3) e se è un lavoro che mi frustra, e non mi gratifica affatto?
4) se scopro un'indole da artista più violenta del solito per cui inizio a incidere disegnini col bisturi sul torace dei pazienti invece che tracciare semplici linee rette?

giovedì 15 febbraio 2007

elephant man

Vorrei riuscire a dormire come le persone normali.
J.M.

mercoledì 14 febbraio 2007

negare negare negare

La favola della volpe e dell'uva io la racconto al contrario:
Un giorno c'era una volpe che, vedendo un bel grappolo d'uva pensò, nonostante l'aspetto appetitoso e più dolce di ogni altro frutto, che sicuramente sarebbe stata acerba. La volpe allora per dimostrare a sè stessa quanto fosse lungimirante e saggia provò ad afferrare il grappolo d'uva, ma quando comprese che i suoi salti non erano abbastanza alti e avrebbe dovuto spendere fatica e tempo prezioso per arrivare al frutto, si allontanò allegra e compiaciuta della propria saggezza e lungimiranza.

Deny, deny, deny.


Io voglio arrivare al processo di meccanicità completa dell'anima, io voglio assoluta lucidità, voglio i contorni ben definiti del mondo. Io voglio dei paraocchi e nessuna sfumatura, perchè per la prima volta riesco a vedere le cose con chiarezza. Per la prima volta sono lucida, razionale, determinata e sicura.
Con precisione chirugica io voglio tagliare, cauterizzare e suturare la realtà attorno a me, con un camice bianco voglio prendere le distanze dalle distrazioni.

domenica 4 febbraio 2007

Delle cinque fasi che si dice segnino un dolore, (rifiuto, rabbia, senso di colpa, depressione, accettazione) io penso di essere ormai nella fase depressiva, ma è anche vero che sono arrabbiata, anzi no, furiosa come una iena e in parte quasi rassegnata. Quindi questo può significare che:
a) le cinque fasi in realtà non esistono da nessuna parte
b) in un unico momento sto attraversando, in maniera del tutto anomala, tre fasi, e sono quindi destinata a vivere queste sottospecie di gironi danteschi in un unico, poco allegro, mix.
c) dopo aver già attraversato le cinque fasi, mi trovo, dopo essermi rinfrescata la memoria in maniera del tutto recriminabile, a attraversarle tutte e cinque di nuovo dall'inizio.

Io non sono mai stata investita, ma penso che se le mie viscere dovessero sopravvivere al passaggio di un tir si sentirebbero più o meno così. E penso anche che qualsiasi cosa abbia voglia di fare non mi gioverebbe, perchè io vorrei iniziare a correre e poi fermarmi e fare le flessioni e sollevare pesi e continuare a correre e poi di nuovo a far flessioni e sollevare pesi, così, io penso, se diventassi forte la gente avrebbe paura di me e non mi tratterebbe più così. Oppure potrei spalmarmi sul divano e fare 24 ore di zapping sui 900 canali di Sky e svuotarmi la mente di tutto e riempirla di nuovo con fotogrammi e spezzoni di dialoghi (non miei, almeno, non miei), oppure potrei sdraiarmi sul pavimento, o magari sulla terra, e stare a guardare in alto sino a che mi vengano le vertigini.
Ma nessuna di queste cose mi farebbe bene, perchè interromperebbero la mia quotidianità, e io ho già permesso troppe volte questo. Adesso basta. Io ritorno definitivamente alla mia vita, alle lezioni di danza e allo studio, alla determinazione senza dubbi e senza mezzi termini, senza se e senza ma, senza più perdite di tempo.

E poi c'è quella parola che mi è rotolata nella bocca senza il mio consenso, che è assenza. Questa parola è del tutto sbagliata! Assenza viene dal latino absentes, participio presente di absum, letteralmente "mancare", "essere lontano da". A me non basta. Non è sufficiente mancare o essere lontano da. Io voglio una parola che neghi l'esistenza. Che non sia morte, però, chè non passa giorno senza che io pensi a chi non c'è più con quell'aura di affetto che spesso la morte impartisce. Io non voglio nè un costante ricordo nè affetto, non voglio la parola morte perchè significherebbe che prima questa persona era in vita. Io voglio una parola che indichi la totale sublimazione di un ricordo, che stia a significare che ora questa persona diventi meno degna di nota della carta da parati, perchè io quella lì resto a guardarla. Io voglio una parola che indichi che da adesso lui è invisibile e io algida come la regina delle nevi.