lunedì 30 aprile 2007

Io non sono cresciuta in un regime particolarmente rigido, non ho manie di grandezza e non contraddico per il puro gusto di remare contro. Sono stata abituata sin dall'elementari a lavorare sodo per ottenere quello che voglio, e so che non sempre la ricompensa è proporzionata alla mole di lavoro svolto. Mi hanno insegnato a non lamentarmi mai, a tenere il fondoschiena incollato alla sedia e a continuare a studiare sino a che non mi ritengo soddisfatta della mia preparazione. Ci assegnano 10 pagine? Ben vengano. 2 versioni? Pazienza, andrò a dormire alle 2. 7 capitoli di biologia molecolare da un giorno all'altro? Va bene, magari avrò un paio di crisi di nervi e mediterò l'omicidio della professoressa o magari una strage stile-Virginia, ma li studierò senza protestare. Io penso che sia la normalità, non mi ritengo una stacanovista nè una di quei giapponesi talmente dediti al lavoro che decidono di suicidarsi se la fabbrica fallisce, credo che sia giusto così, perchè lasciata la casa di mamma e papà nessuno ti regala niente, al massimo ricompensano il tuo lavoro. Ma nella mia classe no, non è così: tutto è dovuto, non devi studiare troppo sennò ti si sciupano gli occhi e la spensieratezza e se una professoressa osa turbare i tuoi sogni di nullafacenza o si mette tra te e un 8 regalato, DEVI (rigorosamente sostenuto da mammà e papà) ribellarti, battere i piedi, rivolgerti alla preside e, perchè no, magari anche pensare di fare sospendere la suddetta docente. Loro non capiscono, io mi sento una voce isolata nel vento, e mi dispiace tanto per la professoressa, ottima, ma, come spesso accade, incompresa.

1 commento:

Anonimo ha detto...

bhe ma magari per quanto ottima forse è eccessiva.

oh comunque mi scusi mia regina ma lei è stata omessa per il semplice fatto che era ovvio lei fosse compresa in tale cerchia -.-

rob