sabato 25 novembre 2006

pensavo che...

Camminare non per raggiungere una meta, ma per calpestare le foglie cadute (e che bel rumore quello scricchiolio tra suole e marciapiede!), per avere il sole negli occhi e sentire le macchine sfrecciare.
Unico inconveniente? Spazio e tempo amplificati, in cui rigirarsi sempre gli stessi pensieri in mente.


per la stessa ragione del viaggio viaggiare
F. De Andrè

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